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13 lug 2020 2 min

Oro alla ricerca di nuovi massimi storici

La variabile che più di altre incide sulle quotazioni dell’oro è notoriamente l’andamento del tasso reale decennale americano, pari al tasso nominale del t-bond meno l’inflazione. Infatti, l’acquisto di oro si configura sia come una protezione verso le aspettative di ripresa dell’inflazione che come un’alternativa rispetto ai bond americani quando i rendimenti nominali di questi ultimi sono bassi.

Il grafico riportato sotto offre una evidenza chiara di questa relazione, che è particolarmente precisa negli ultimi 13 anni.

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Alla luce di queste evidenze, riflettiamo su cosa è successo da Dicembre 2019 ad oggi e su cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi.

Nel primo semestre 2020 il tasso decennale USA ha continuato a scendere, passando da 1,92% all’attuale livello di circa 0,6% (con minimi sotto a 0,6% segnati proprio durante la settimana appena conclusasi), sulla scia del più robusto quantitative easing mai promosso dalla FED, con quasi $4.000 miliardi di liquidità inserita nel circuito bancario. Al tempo stesso, l’inflazione americana è diminuita in maniera contenuta, passando da 1,81% a 1,36%, in maniera che il tasso reale americano sia entrato in territorio negativo, rappresentato dall’attuale -0,73%!

Questa discesa sottozero del tasso reale è il principale fattore in grado di spiegare il forte apprezzamento dell’oro che da Dicembre 2019 a Giugno 2020 è cresciuto del 19%.

Alla luce di queste riflessioni, riteniamo che l’oro continuerà la sua salita per due principali ragioni: 1) la politica espansiva della FED non accenna ad arrestarsi, perciò dovremmo assistere ad un ulteriore pressione al ribasso dell’intera curva dei tassi USA; 2) gli stimoli fiscali e monetari in ottica anti-Covid non tarderanno a rilanciare il motore dell’economia statunitense, producendo inevitabilmente inflazione, e quindi contribuendo a mantenere i tassi reali in territorio negativo.

Dunque, la domanda di oro continuerà ad essere sostenuta, seppur in un contesto di crescita degli indici di borsa, all’insegna di una positiva (ed anomala) correlazione tra commodities ed equities.

Centro studi - Hetica Capital